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ho preparato un piccolo glossario sui termini e le sigle che si incontrano più
spesso nel meraviglioso mondo dei RoIOs...

...per la cronaca "RoIO" sta per "Recording of Indefinite/Illegittimate Origin" ,
ovvero registrazione di cui non si conosce l'origine e/o che sia non ufficiale...
...in pratica quelli che in passato si chiamavano "Bootlegs" e che con l'avvento
delle tecnologie digitali e della rete sono stati ribattezzati RoIO...

...per la precisione per RoIO si intendono proprio le registrazioni scambiate
tramite la rete, mentre ad esempio i vecchi bootlegs su vinile si chiamano
ancora col vecchio nome...

...similmente i "VoIO" sono i video di origine sconosciuta e/o non ufficiale...

...ma prima di cominciare con tutte le sigle ecc. farò un esempio, giusto per avere
un approccio più "pratico"...

...prendiamo una data che ci interessa tipo, ad esempio, il 15/nov/1972...

se andate a controllare in un buon database online,
tipo http://www.pf-db.com/index.php?list=years&choice=1972
potete trovare a fondo pagina una sfilza di RoIO relativi
alla data in questione (1972-11-15 data secondo lo standard anglosassone)...

nelle varie colonne si può distinguere, oltre alla data, il titolo del RoIO,
il luogo del concerto, ecc... MA la penultima colonna ci dice cose tipo:
"audience/Recorder 2" , "audience rec1" , "audience/Source 2/Recorder 1" ...
...cosa significa tutto ciò?

immaginiamo un pò quel concerto nel 1972 a Boeblingen...

una o più persone del pubblico, munite di apparecchiatura di vario genere,
che registrano la "situazione" ognuno dalla propria posizione...

ecco, ognuno di loro è quello che si definisce "RECORDER" (o "Rec") , il
quale produrrà il suo "Master" di quel concerto...

...le registrazioni "master" di ognuno di loro, nel corso degli anni,
magari sono state duplicate su cassette o su bobine e distribuite, oppure anche su
vinile (i vecchi bootlegs) e pubblicate, ed andando avanti negli anni
si è arrivati prima allo scambio di DAT e CD, fino alla rete...

...perciò potete immaginare che dal 1972 ad oggi siano circolate fra i collezionisti
di tutto il mondo una marea di cassette, vinili, DAT, CD di quel concerto, ognuna
con una qualità del suono dipendente strettamente dalla bontà degli apparecchi
del singolo collezionista che ne preparava una o più copie da scambiare...

...con la rete, ovviamente, troviamo in genere solo una piccolissima
parte delle copie circolate in oltre 30 anni di scambi (riversate in un formato digitale
adatto allo scambio) ...e questa piccola parte già ci crea confusione...

come potete vedere, per questo concerto, sono stati identificati 2 diversi
"Recorder" , il "recorder 1" ed il "recorder 2"... e questa sul recorder, ritengo sia la
PRIMA distinzione da fare per mettere ordine...

...magari uno sarà stato posizionato meglio dell'altro oppure avrà avuto una migliore
apparecchiatura e pertanto la qualità delle due registrazioni può essere anche molto
differente (e stiamo parlando solo dei loro master)...

...pertanto è importante identificare il recorder di un roio...

...di solito si riconosce un recorder da un altro da tutti i dettagli "locali" , tipo
un qualche rumore riconoscibile di uno spettatore vicino a chi regitrava, che nella
registrazione dell'altro recorder è assente oppure altri dettagli riconoscibili...

...un'altra cosa da verificare (oltre alla qualità della registrazione) è la
completezza della registrazione di un recorder...

...ad esempio uno è riuscito a registrare tutto il concerto e l'altro si è perso
qualche spezzone, oppure tutti e due hanno dei "buchi" (in punti diversi) relativi
al cambio di cassetta durante la registrazione...

...a questo punto sarebbe interessante reperire (se possibile) la copia digitale del
master del recorder che ci interessa (o tutti e due), o comunque la copia digitale con meno
passaggi di duplicazione intermedia, in modo da aspettarsi meno rumore di fondo ed
un suono più nitido...

...come potete notare sul database, non sempre conosciamo la "storia" dei passaggi
di duplicazione (o "lineage") di un RoIO, difatti i bootleg più storici in vinile
(e cd stampato) spesso non davano tali dettagli, ma una cosa è certa, anche
i vinili (ed i cd stampati) provengono originariamente dal vecchio nastro "master" di uno
dei recorder...

...ma nei roio ove i passaggi sono resi noti, possiamo distinguere i vari RoIO che discendono
dal master del recorder "1" o del "2" senza alcun dubbio...

...addirittura quì abbiamo anche 2 diverse "provenienze" del recorder "1" , che
differiscono nei passaggi di copia intermedi pur provenendo entrambe (in origine)
dallo stesso master di quel recorder... e queste due diverse ramificazioni
vengono chiamate "source 1" e "source 2" entrambe però relative alla registrazione
d'origine del "recorder 1"...

...se continuiamo a scendere nei dettagli (ove siano noti ed indicati) possiamo
notare, ad esempio, il roio "(untitled) 1st gen" (recorder 1 - source 1) ed il
roio "m[reel] > dat > cass > cdr(?) > shn" (recorder 1 - source 2)...
...oppure il roio "The Great Gig In Böblingen" (recorder 2)...

...analizziamo i loro lineage...

M[Reel] > cass[1] > cdr[?] > shn --> (aud-rec1-src1)
m[reel] > dat > cass > cdr(?) > shn --> (aud-rec1-src2)
cass[very low]>cdr[?] --> (aud-rec2)

i primi due provengono dallo stesso master (in questo caso su bobina o "reel") ma uno
è passato su cassetta e poi la cassetta è stata passata su cd, mentre l'altro è
passato tramite dat poi cassetta e poi cd...
...il terzo proviene da una fonte differente (il recorder 2) ma non dal master,
bensì da una copia di esso su cassetta passata su cd...

...e qui mi fermo con l'esempio dicendovi che in realtà pare che esista anche un
"recorder 3" presente a quel concerto anche se la cosa non è confermata con certezza...

...come potete ben vedere non è semplicissimo orientarsi fra i RoIO, ma senza
le informazioni (ovvero tutte ste sigle) fornite a corredo il compito sarebbe impossibile...
...perciò adesso proseguo con il vero e proprio glossario...


*TIPOLOGIE DI REGISTRAZIONI (fonte di partenza del suono registrato):

audience recording (in sigle: aud, au, a) : registrazione microfonica effettuata dal pubblico.
se ci dovessero essere più di una persona che registra lo show (i vari "recorder") si usa
identificarli rispettivamente con un numero. (esempio: rec1, rec2, ecc...)

soundboard recording (in sigle: sbd, sb) : registrazione del segnale proveniente dal mixer.

radio broadcast (in sigle: ra, FM, AM, b/c) : registrazione del segnale trasmesso da una radio.
ovviamente si tratta di una registrazione di tipo "soundboard" , eventualmente compressa e/o
equalizzata opportunamente per la trasmissione.

television broadcast (in sigle: TV) : situazione analoga a quella della radio.

studio recording (in sigle: stu, std, st) : registrazione effettuata in studio.

video recording (in sigle: vid, vi, v) : registrazione proveniente dalla traccia audio di una
videocamera o di una videocassetta.

film soundtrack (in sigle: MV): registrazione della colonna sonora di un film o di una pellicola.


*GENERAZIONI DELLE REGISTRAZIONI:

master (in sigle: mst, m) : il master è LA registrazione "originale" di un segnale, ovvero quella
copia creata registrando direttamente il suono di un concerto da una delle possibili vie.
ovviamente ogni "aud-recorder" avrà il suo master e se c'è chi registra dal mixer, allora ci sarà
anche un master di tipo "soundboard".

pre-fm master : trattasi anche qui di un master di tipo "soundboard" , essendo il "pre-FM" la
registrazione effettuata in diretta dal mixer da una emittente radiofonica, di solito su bobina.
si distingue dall'eventuale master registrato (da casa) da un ascoltatore della trasmissione radio.
a volte le radio registrano lo show su una bobina in multitraccia e poi effettuano un mix di esse
per ricostruire (in fase di post-produzione) un buon suono finale in mono o in stereo per una
migliore trasmissione dello show (a volte si devono effettuare anche dei tagli) ed in questo caso
il "pre-fm master" è il prodotto del montaggio effettuato in radio e non la bobina in multitraccia
di partenza.

first generation (in sigle: 1st gen, 1st, 1) : la prima generazione identifica una registrazione
riversata direttamente da un master.

second generation (in sigle: 2nd gen, 2nd, 2) : la seconda generazione identifica una registrazione
riversata da una copia di prima generazione. (e così via con le successive...)

low generation (in sigle: low gen, low, l) : se non sappiamo con precisione il livello generazionale
della nostra copia ma siamo sicuri che sia basso, si indica genericamente come "low generation".

n-th generation : letteralmente "ennesima generazione" , ho incontrato questa dicitura in quei casi
in cui (non sapendo con precisione il livello generazionale) si vuole evidenziare che la copia proviene
da una lunga serie di riversamenti successivi.

unknown generation (in sigle: ?) : se poi non si conosce affatto la reale generazione e non si può
(o non si vuole) nemmeno azzardare ad una ipotesi si indica semplicemente con "unknown gen" (o col
punto interrogativo).

clone (in sigle: cl, c) : nel caso di copia digitale proveniente da un'altra copia digitale e
registrata rimanendo in dominio digitale (senza la doppia conversione) come accade ad esempio
fra 2 DAT collegati con il cavo digitale (o altri apparecchi digitali) si parla di "clone" poichè
in tal caso (non passando nemmeno per i convertitori digitale-analogico e analogico-digitale delle
uscite "standard" di un apparecchio) la copia digitale ottenuta è assolutamente identica alla fonte.
ho notato che alcuni usano la parola "clone" in maniera un pò impropria per indicare una copia
digitale di generazione non precisata (ed in tal caso non so se sappiano se il segnale ha subìto
dei "ricampionamenti" dovuti alle possibili conversioni fra analogico e digitale).

generazione 0 : a volte ho visto usare la generazione zero per indicare che la copia in questione è
la prima nel suo tipo di supporto. ad esempio, se ho un master fatto su bobina e lo riverso su
cassetta, la cassetta che registrava direttamente dalla bobina a volte viene indicata come
generazione 0 per dire che è come se fosse il master delle cassette a disposizione, essendo in
realtà una prima generazione e non potendosi definire proprio "master", dal momento che il master
di una precisa registrazione è soltanto uno!
in altri rari casi ho visto indicare proprio il master come generazione "0" , ovvero "cass[0]" per
indicare la cassetta master.


*SUPPORTI FISICI PIU' COMUNI DI REGISTRAZIONE:

Reel To Reel (in sigle: Reel, RTR) : nastro a bobina. se il nastro (ed il registratore usato) sono
di livello qualitativo elevato, tale tipo di supporto riesce ad avere le migliori caratteristiche
sonore in quanto a timbrica calda e fedele, risposta in frequenza ampia e basso livello di rumore.
usato in tutti i contesti professionali come supporto di riferimento (soprattutto in passato).
si distinguono inoltre alcune diverse tipologie di nastro (in quanto a larghezza dello stesso) e
diverse velocità di registrazione. più alta è la velocità di scorrimento del nastro e migliore sarà
la risposta in frequenza e la dinamica della registrazione (e pure un costo più elevato).
esistono anche delle registrazioni di tipo audience effettuate con dei registratori a bobina
"portatili" (fra virgolette) , che non hanno le caratteristiche di un registratore (ed un nastro)
professionale da studio (o da radio) ma hanno comunque una risposta migliore di una qualunque
cassetta.

Cassette (in sigle: cass, c) : le mitiche cassette a nastro... i tipi di nastro reperibili sono
quello all'ossido di ferro (dette anche "Fe", "normal" o "type I") , al biossido di cromo (dette
anche "Cr", "high" o "type II") ed agli ossidi di ferro "speciali" (dette anche "Metal" o "Type IV").
in genere i nastri al cromo hanno una risposta in frequenza più estesa dei nastri "normal" ed i
nastri "Metal" una risposta in frequenza ancora più estesa ed un livello di dinamica (e di bassa
rumorosità) superiore.

LP (Vinyl) : il tradizionale disco in vinile ottenuto per stampaggio. se trascuriamo tutti quei
problemi relativi alla delicatezza , all'usura ed alla sporcizia che si insinua nei solchi, il
disco in vinile è ancora oggi uno dei migliori supporti finali esistenti (paragonabile alla bobina).
se un disco viene realizzato seguendo i migliori standard di qualità, è in buono stato e si riproduce
usando un giradischi di un certo livello (meglio se con puntina di tipo ellittico o almeno "bi-radiale")
è nettamente superiore anche al CD in quanto a "pasta sonora", a frequenze riproducibili, dinamica
del segnale e naturalezza del suono (a parte quei piccoli rumori tipici che chi, come me, è cresciuto
con i dischi "veri" non considera un difetto o un fastidio).
se fate caso al fatto che esistono una marea di "bootleg" in vinile prodotti nel corso degli anni ed
avete la fortuna di avere fra le mani una copia di un bootleg su vinile stampato all'epoca del concerto
in esame (o giù di lì) , esso rappresenta (in molti casi) una registrazione a bassissima generazione
che mantiene negli anni le caratteristiche sonore immutate (più delle cassette), se ben conservato.
difatti ci stanno in giro una marea di RoIO provenienti da vecchi bootlegs in vinile.

acetate : il disco acetato è molto simile ad un tradizionale vinile ma al posto di essere un
normale disco in PVC ottenuto mediante stampaggio (dalle matrici metalliche) è invece un disco
in alluminio ricoperto da un sottile strato di un materiale plastico più morbido del vinile dei
dischi stampati, di modo da poter essere "registrato" con l'incisore (una sorta di giradischi
che al posto di "leggere" il solco a spirale lo "scrive" tramite una "puntina" tagliente riscaldata)
direttamente dalla fonte di partenza (in genere bobina o dat).
questi speciali dischi sono usati proprio per creare il primo profilo a spirale del solco di un
disco che poi viene ricopiato mediante operazioni di galvanoplastica creandone una copia (al negativo,
ovvero con degli avvallamenti al posto dei solchi) in metallo (detto "disco padre") abbastanza
resistente da poter essere usato come matrice per la stampa di dischi in vinile che avrebbero
nuovamente un solco simile a quello dell'acetato. (in realtà nell'industria discografica si effettuano
altri 2 passaggi di copia in metallo dal disco padre creando così il "disco madre" ed lo "stampatore"
riuscendo a conservare una copia metallica durevole per usi futuri ed a coprire grosse tirature di
stampa di vinili finali)
oltretutto l'acetato si usava anche come supporto di registrazione "casalingo" di alta qualità
(sia per registrare dei "provini" che per gli audiofili) prima dell'avvento di registratori
casalinghi a nastro di un certo livello o delle tecnologie digitali.
il disco acetato (quello usato nell'industria discografica) è però inciso solo da un lato (come, del
resto, anche i suoi "discendenti" metallici e le matrici) e perciò per avere un disco completo si
usa una coppia di dischi mono-facciata.
inoltre il disco acetato, per la natura della sostanza plastica che ne costituisce lo strato esterno,
è estremamente deteriorabile a livello chimico (infatti dopo solo pochi giorni le sue qualità
sonore cominciano a decadere vistosamente) ed ancor di più a livello fisico (difatti bastano pochi
ascolti per deformare definitivamente il profilo del suo solco) in modo da obbligare l'industria
discografica a crearne i duplicati metallici entro i primi giorni dalla sua creazione, per evitare
di dover realizzare un nuovo set di acetati tramite una nuova "masterizzazione" dalla fonte sonora
di partenza.
il disco acetato si usa anche per valutare (con il numero minimo di ascolti) se la qualità di incisione
del solco è buona (ed esente da difetti) prima di procedere con le altre (più costose) fasi di produzione.

8-Track : la "8-Track cartridge" è in pratica l'antenato della cassetta ed è il primo esperimento
di supporto a nastro facilmente trasportabile e suonabile in automobile. (i più "grandicelli" le
ricordano di sicuro... eheheh)
si tratta di una cartuccia contenente un "anello" di nastro (di quello usato per i registratori a
bobina) che gira su una sola speciale bobina interna in modo da andare a ciclo continuo (e solo in
una direzione).
il suo nastro contiene la bellezza di 8 tracce mono (o 4 stereo) e viaggia ad una velocità doppia
rispetto a quella di una normale cassetta, conferendo alla "cartuccia" delle qualità sonore superiori
alle cassette (una via di mezzo fra bobina e cassetta).
ma questo formato è pian piano sparito (a favore della cassetta) a causa di alcuni problemi meccanici
legati alla costanza della velocità di scorrimento (soprattutto ai primi segni di usura) , alla
corretta tenuta del giusto allineamento fra nastro e testina (soprattutto nei passaggi da una coppia
di tracce all'altra, nell'uso in modalità "stereo", alla fine di ogni giro completo dell'anello
di nastro arrotolato nella bobina interna) ed all'impossibilità di riavvolgere il nastro all'indietro
(il caro vecchio "rewind").

VHS : lo standard delle videocassette più diffuse (qualcuno ricorda le "Betamax"?) che ha un nastro
con caratteristiche sonore anche migliori rispetto al nastro delle cassette audio.
a volte si usavano proprio in luogo delle cassette e, con degli speciali registratori, potevano
diventare un modo di registrare audio in digitale (e a volte in "multitraccia").
ovviamente mi sono riferito solo all'uso "audio" delle VHS...

Hi-Fi : quando la registrazione digitale non era ancora di uso "casalingo" e non si disponeva
di un (costoso) registratore analogico a bobine (Reel To Reel) , si usavano proprio i sopracitati
videoregistratori "Stereo Hi-Fi" (sia VHS che S-VHS) e relative videocassette come supporto audio
analogico di qualità e durevolezza superiori alle normali cassette...

DAT : sono le cassette a nastro digitali più usate (apparse negli anni 80) che permettono di incidere
il suono "digitalizzato" alla frequenza di campionamento (o sample-rate) di 44.1KHz (come il CD) oppure
di 48KHz (più usata ed un pò meglio del CD) e con una risoluzione di 16bit (come il CD).
le cassette DAT, nate per l'uso casalingo, hanno avuto invece un successo enorme negli studi diventando
il supporto di riferimento per il master stereofonico da cui produrre i CD commerciali.
da un pò di anni a questa parte gli "audience-recorders" dei concerti hanno sostituito il vecchio
registratore portatile a cassetta con un DAT portatile, riuscendo a creare dei master (per i RoIO)
di qualità superiore, senza il minimo rumore di fondo analogico, e "clonabile" all'infinito (essendo
un formato nativo in digitale) di modo da poter creare delle copie digitali (cloni) identiche al
suo master relizzato durante il concerto senza risentire degli "effetti collaterali" relativi
alle "generazioni" delle successive copie (come invece capita coi formati analogici).
chiaramente, questo discorso sulla "clonazione" digitale vale solo se la duplicazione dal master
viene effettuata collegando gli apparecchi "digitalmente" con una connessione diretta che non passa
dai convertitori (D/A ed A/D) degli apparecchi usati, altrimenti anche le copie su DAT risentono
un pò del problema delle "generazioni".

CD (silver pressed) : sono i compact disc argentati che si producono per stampaggio da delle matrici
(detti "glass-master") un pò come accade nel processo di fabbricazione del disco in vinile.
non risentono di grossi problemi legati agli sbalzi di umidità e temperatura (a meno di non fonderli)
ed hanno una durata nel tempo virtualmente illimitata, se ben conservati.
l'audio su di essi ha la frequenza di campionamento (la "sample-rate") di 44.1KHz e la risoluzione
di 16bit.

CD-R (o CD-A) : sono i compact disc registrabili tramite laser con i masterizzatori (sia quelli da
PC che i CD recorders "stand-alone" che si montano direttamente in un impianto stereo hi-fi).
come caratteristiche sonore sono identici ai "silver-pressed" ed oramai si usano per mille utilizzi.
anche qui vale il discorso relativo alle "generazioni" di copia se vengono effettuate fra due
masterizzatori "stand-alone" (da stereo) collegati dalle normali connessioni passanti dai
convertitori degli apparecchi.
se invece si esegue il "ripping" e la "masterizzazione" digitale (con il PC) si può parlare di clone
digitale.

Mini Disc (o MD) : una sorta di floppy speciale che può immagazzinare audio alla sample-rate di
44.1KHz (come il CD) e alla risoluzione di 16bit (come il CD) MA con il suono un pò compresso
(un pò come accade in maniera più spinta con il formato MP3) per esigenze di spazio di memorizzazione
sul supporto.
la qualità audio è perciò un pizzico inferiore a quella del CD a vantaggio della versatilità d'uso.

DVD-R : col DVD masterizzabile usato a scopi prettamente audiofili si può fare di tutto e di più...
supporta audio digitale in vari formati a frequenze di campionamento fino a 96KHz e risoluzioni fino
a 24bit e pure audio multicanale.
io, ad esempio, essendo patito più di segnali stereo che non multicanale, se voglio creare un supporto
stereofonico "esagerato" (tipo per trasferire al meglio il suono dei vinili) mi creo le tracce (WAV)
stereofoniche a 24bit e 96KHz (una bella differenza rispetto allo standard del CD!!!) e le masterizzo
su DVD come se volessi fare un DVD-VIDEO ma senza traccia video e con un'unica traccia stereo a 24bit/96KHz.
il risultato è un trasferimento del vinile molto (ma molto) più fedele della controparte a 16bit/44.1KHz del CD
e la possibilità di essere letto su un qualsiasi lettore DVD (anche se non compatibile con i nuovi
formati tipo "Super Audio CD" o "DVD-Audio", a patto di disattivare (dalle impostazioni del lettore)
qualunque funzione che elabori il suono in uscita, tipo la "compressione dinamica" o la "conversione di
frequenza di campionamento a 48KHz automatica" che i lettori hanno, a volte anche impostata di default.
in questa maniera su un supporto DVD normale si possono masterizzare circa 2ore di musica stereo a
24bit/96KHz (circa 3 vinili).
ad ogni modo ad oggi, nel mondo dei bootlegs, il DVD-R è usato unicamente per immagazzinare registrazioni
video (i VoIO) o al limite dei dati da ricaricare sul PC.


se osserviamo il "lineage" di un RoIO possiamo notare che (quando sono note) vengono indicate anche
le apparecchiature usate durante la registrazione master (tipo microfoni e registratore usato)
e durante le successive duplicazioni (tipo piastre di registrazione, DAT, masterizzatori ecc...)
comunque, in genere, la cosa che più influenza la qualità di una registrazione dall'audience è
la qualità dei microfoni usati (meglio se esterni al registratore) e la giusta posizione rispetto
alle casse...
...se si riuscisse a registrare i RoIO sempre da posizioni centrali e alla "giusta distanza" da non
saturare le membrane dei microfoni (coi decibel dell'impianto!!!) ed usando magari un DAT
o un registratore a bobine, avremmo delle registrazioni sempre nitide, chiare e con quel pò di
stereofonia che si riesce a captare nell'ambiente (ma purtroppo non è sempre possibile)...


*APPLICAZIONI AUDIO E TRATTAMENTI SONORI PIU' DIFFUSI:

ai tempi degli scambi di bootlegs in vinile o cassetta eravamo abituati in linea di massima a
tenerci le registrazioni così come ci arrivavano, non essendo possibile effettuare delle elaborazioni
delle stesse in campo analogico...
ma con l'avvento delle moderne tecnologie digitali le cose sono cambiate.
oggi è possibile anche a casa (con un qualsiasi PC) trattare il suono in varie maniere, infatti i
RoIO che circolano oggi, spesso, hanno subito dei trattamenti mirati a minimizzare (nel limite del
possibile) i difetti presenti in una registrazione...
...la cosa importante a mio avviso è quella che bisogna cercare di correggere un difetto audio senza
aggiungerne degli altri e/o deteriorare ulteriormente il suono...

se si possiede qualche registrazione che si ritiene abbia bisogno di essere "sistemata" la cosa più
importante da fare è ascoltarla molto attentamente, di modo da avere le idee chiare prima di effettuare
delle elaborazioni a caso...

se la nostra registrazione "fonte" si trova su CD (o CD-R) il primo passaggio è quello di estrarla dal
CD e trasferirla sul computer in un formato adeguato al trattamento (in WAV) , se invece la nostra
fonte si trova su vinile, cassetta o DAT è opportuno campionarla (registrarla in digitale) sul PC
alla massima qualità possibile che il nostro hardware ci permette...

per l'estrazione delle tracce da un CD esistono oramai moltissimi programmi, ma quello che viene
utilizzato più di frequente è "Exact Audio Copy" (o EAC) perchè è molto accurato nell'estrazione ed
è pure freeware...

per il campionamento da altri tipi di fonte e l'elaborazione successiva si può usare un buon
audio-editor, tipo "Adobe Audition" o "Steinberg Wavelab" (vi ho citato solo i due più blasonati).

a questo punto farò una breve panoramica dei difetti (e relativi trattamenti) che si incontrano più
di frequente nei RoIO...

speed problems: il difetto più frequente è quello legato alla errata velocità di riproduzione, poichè
spesso gli apparecchi analogici (soprattutto i registratori a cassette) risentono di piccole differenze
di velocità fra un esemplare e l'altro, e queste piccole differenze di velocità nel caso di più
riversamenti successivi (le generazioni che avanzano...) a volte sommandosi diventano alquanto marcate.

speed correction: i sistemi digitali eliminano alla radice questo problema, poichè, per sua natura, il suono
digitale è composto da una serie di "campioni" in numero preciso e riproducibili dai registratori/lettori
sempre con la stessa scansione temporale (ovvero la frequenza di campionamento)...
...pertanto, una volta che una registrazione finisce nel dominio digitale la sua velocità di riproduzione
(anche cambiando apparecchio) viene fissata una volta per tutte.
e per questa ragione ha senso effettuare la correzione della velocità di una registrazione, ove se ne
riscontrasse una errata...
...logicamente in campo analogico parlare di speed correction è quasi inutile, poichè una cassetta (ad esempio)
che sul mio registratore viene riprodotta alla velocità corretta potrebbe invece essere riprodotta
ad una velocità differente (anche se di poco) su un'altro registratore, perciò, parlando delle cassette,
si dovrebbe (per assurdo) creare una versione "Speed Corrected" per ogni registratore che si andrebbe
ad usare per l'ascolto (risulta evidente l'impossibilità e l'inutilità della cosa)...

hiss & noise reduction: un altro difetto tipico del mondo analogico (soprattutto del nastro magnetico)
è quello che si chiama "hiss" (fruscio, soffio) che è presente in un nastro nel sottofondo del suono.
logicamente le successive duplicazioni da nastro a nastro non fanno altro che moltiplicare questo tipo
di problema. le soluzioni possibili a tutto ciò sono i riduttori di rumore (noise reduction o NR) ed
esistono sia sotto forma di elaborazione analogica (tipo i famosi "dolby B", "dolby C" , ecc.) che sotto
forma di filtri digitali. purtroppo tali sistemi (soprattutto quelli digitali) hanno moltissimi lati
negativi poichè per filtrare il rumore di fondo spesso filtrano anche parte del suono (soprattutto le
frequenze acute) o peggio creano una serie di effetti collaterali "artificiosi" che vanno dal livello
di fruscio (residuo) che va su e giu a seconda della dinamica del segnale musicale ad un vero e proprio
"effetto bolle" (sembra che il suono provenga da sott'acqua!!!) se usati in maniera troppo aggressiva.
questi tipi di effetti collaterali degli "NR", una volta che vengono provocati (dalle elaborazioni sul
segnale) non si possono più eliminare e rappresentano la maniera più potente di deteriorare il suono
stesso. nella riduzione del rumore di fondo, un approccio meno "invasivo" e che non porta ad avere
tutti questi effetti collaterali è senza dubbio l'uso attento degli "expanders" (espansori dinamici) ,
meglio se multibanda, i quali (opportunamente regolati) permettono di abbassare di un pò il livello del
fruscio senza rendere il suono troppo "artificiale", poichè si avvicinano al funzionamento degli NR
analogici (come il dolby) che hanno un modo di intervenire sul segnale sonoro nettamente più morbido
rispetto agli NR di natura prettamente digitali (che sfruttano altri principi sonori).
logicamente non è affatto semplice tarare gli "expanders" per scopi di riduzione del rumore, poichè
tali processori d'effetto non sono nati espressamente per questo utilizzo, pertanto i parametri che li
governano non danno alcuna indicazione circa questo uso "improprio" e per riuscire nell'intento di
trasformare un expander in un discreto NR, c'è bisogno di una profonda conoscenza di TUTTI gli aspetti
tecnici relativi al suono.

clicks, pops, crackles: sono tutti quei difetti che possiamo riscontrare, ad esempio, nell'ascolto di
un disco in vinile. la causa di questi è la sporcizia che si deposita all'interno dei solchi del disco
oppure anche eventuali graffi sullo stesso. i "clicks" ed i "pops" sono quegli scoppiettii ad un livello
sonoro superiore al segnale registrato (in genere ben isolati l'uno dall'altro) , mentre i "crackles"
sono quelli che fanno da sottofondo al suono (e spesso sono così tanti da fare da "tappeto" al suono).
fortunatamente oggigiorno esistono dei modi per eliminarli in maniera abbastanza efficace ed "indolore"
per il segnale registrato, a patto che si rinunci ai processori automatici e ci si armi di santa pazienza
(e di un buon editor audio) correggendoli uno ad uno manualmente.
la tattica manuale senza dubbio ci da dei risultati qualitativamente migliori, ma ovviamente richiede
una maggiore perizia ed una enorme quantità di tempo da dedicare. (un pò come quando si restaura un
antico dipinto). infine vi cito pure i clicks di natura digitale, che si trattano nella stessa maniera,
ma con una maggiore efficacia.

clip, saturation, distortion: ogni volta che il livello sonoro del segnale in registrazione sfora il
valore massimo che il supporto permette di ospitare si produce della distorsione.
quella di natura analogica può scaturire da un nastro saturato o anche da un microfono la cui membrana
viene sottoposta a delle pressioni troppo elevate (tipo i decibel di un impianto live) e si presenta
in maniera relativamente graduale e morbida. la distorsione di natura digitale (il "clip") appare ogni
volta che il segnale (soprattutto all'ingresso dei convertitori A/D) supera la soglia dello "0 dB" che
è il livello massimo rappresentabile nel sistema digitale, ma a differenza della distorsione analogica
quella digitale appare improvvisamente (al superamento dello "0 dB") ed è una distorsione molto dura e
sgradevole, che fa letteralmente "gracchiare" le nostre casse come una scarica di clicks.
purtroppo non si può fare molto per eliminare completamente le distorsioni ed al massimo si possono
smorzare un pò, ma stando molto attenti a non stravolgere la dinamica del suono in esame.

stereofonia e fase: fortunatamente possiamo disporre di moltissimi RoIO (anche di tipo "audience")
registrati in stereofonia. difatti è possibile captare un pò di stereofonia anche quando si registra
utilizzando due microfoni fra il pubblico, ma praticamente solo nella parte relativa alle frequenze
medio-alte (per la loro propagazione di natura direzionale) e quasi per niente nella fascia relativa
alle frequenze basse, che si propagano più uniformemente nell'ambiente. purtroppo, se chi registra non
occupa una "buona" posizione (ed un buon posizionamento dei microfoni) ci si ritrova ad avere delle
registrazioni stereofoniche più o meno sfasate, nella loro componente "portante" del suono e perciò
in fase di ascolto ci ritroviamo di fronte al famoso fenomeno della "cancellazione di fase" ovvero
dei buchi nello spettro sonoro, dovuti ad una errata interazione dei due canali (left e right) della
registrazione. all'ascolto lo sfasamento si avverte con una strana sensazione di timbrica "vuota"
ed in particolare ci si ritrova ad avere la membrana auricolare caricata da una certa pressione, senza
avvertire un suono sufficientemente pompato da giustificare tale sensazione.
ovviamente per valutare ad orecchio lo sfasamento di una registrazione occorre ascoltare le casse del
proprio impianto stereo da una posizione ottimale, altrimenti non abbiamo un ascolto attendibile e
corrispondente al segnale realmente registrato.
per approfondimenti riguardo questo argomento vi rimando ad un mio precedente post che contiene anche
una serie di esempi audio e dei grafici esplicativi...
http://www.pinkfloydsound.it/phpBB2/viewtopic.php?t=1692


*FORMATI AUDIO DIGITALI PIU' USATI:

esistono una serie di formati audio digitali, alcuni non compressi, altri compressi senza perdita di
qualità ed altri ancora compressi con perdita di qualità.

formati non compressi: gli apparecchi digitali (tipo DAT e CD) utilizzano una campionatura del suono
che produce una considerevole quantità di dati da immagazzinare, a seconda della "sample rate" e della
risoluzione in uso. i moderni PC possono gestire dei formati audio ad essi equivalenti, dove ogni singolo
campione sonoro è rappresentato da tutti i numeri che ci vogliono senza tralasciarne alcuno.
fissata una "sample rate" ed una risoluzione (ad esempio 44.1KHz/16bit quella del CD) rimane stabilita
anche la quantità di dati necessari a rappresentare una certa quantità temporale di suono.
in questo preciso caso sono necessari circa 10 Megabytes per un solo minuto di audio stereo.
i formati non compressi più usati sono "WAV" e "aiff".

formati compressi senza perdita di qualità: sono i cosiddetti "lossless" e si basano su degli
algoritmi di compressione dati che non intaccano le informazioni sonore, potendo così ritornare ad
avere (col procedimento inverso) i file "WAV" di partenza. purtroppo questi algoritmi non riescono
a ridurre le dimensioni del file (rispetto al non compresso di partenza) di molto ma almeno la
qualità originaria viene rispettata al 100% !!!
i più usati sono: "SHN" , "FLAC" , "APE" , "MKW".

formati compressi con perdita di qualità: sono i cosiddetti "lossy" e si basano su degli algoritmi che
riescono ad abbassare di moltissimo la dimensione del file di partenza ma pagando il caro prezzo di
una qualità sonora definitivamente (ed irrimediabilmente) danneggiata in maniera più o meno evidente
a seconda del livello più o meno spinto di compressione. una cosa che si nota analizzando lo spettro
di un file compresso (lossy) è che tutte le frequenze oltre i 15000-16000 Hertz vengono drasticamente
tagliate e questo fatto sta alla base del sistema per scoprire se c'è in giro una qualche registrazione
in un formato "lossless" proveniente da dei files di tipo "lossy" (detta "lossy-sourced").
per incorrere in questo tipo di errore è sufficiente ad esempio masterizzare un CD da dei files "lossy"
(tipo MP3) e poi ripparlo e ricrearne dei files "lossless".
solitamente in tutti i circuiti seri di scambio di RoIO questi formati sono fortunatamente banditi.
i più usati sono: "MP3" , "MPC" , "OGG" , "WMA".

le md5 fingerprints: si tratta di un comodissimo (ed ingegnoso) modo di verificare se ciò che ho
scaricato corrisponde realmente a ciò che penso di aver scaricato e/o per verificare il corretto
download (senza errori) di un file.
in pratica si possono trovare dei files "md5" (o anche in formato testo) corrispondenti ad esempio
ad un preciso RoIO in un preciso formato che è in giro in condivisione.
se i nostri files scaricati verificano (tramite ad esempio "md5 summer" o altri) le "impronte" ufficiali
relative a quel RoIO, allora abbiamo scaricato i files VERI e senza errori.

le applicazioni più usate per comprimere/decomprimere i formati lossless sono: "MKWact" , "FLAC frontend"
e "Monkey's Audio".


*SCALE DI VALUTAZIONE DELLA QUALITA' SONORA PIU' USATE:

oltre ai soliti voti numerici (da 1 a 6 oppure da 1 a 10) per indicare la qualità di una registrazione
sono molto usate una serie di sigle che vi indico in scale qualitativamente discendenti.

(SUP-EX-VG-G-P-B): superb -> excellent -> very good -> good -> poor -> bad . si usano anche i "+" ed i "-"
proprio come a scuola...

(A-B-C-D-E-F): "A" rappresenta la qualità migliore a scendere fino alla "F" ed anche in questo caso si
usa indicare eventualmente i "+" ed i "-".


*ALCUNI LINKS UTILI:

alcuni di questi links li ho notati sparsi qua e la all'interno di questo forum (www.pinkfloydsound.it/Forum), ed ho pensato di metterli assieme...
ne ho aggiunto degli altri trovati in giro e di sicuro molti altri mi sono sfuggiti.
buona navigazione.


DATABASE:

http://www.pf-db.com/

http://www.roio.alpha.pl/

http://www.pf-roio.de/

http://www.onwebnow.co.uk/nigelsroios/pink_floyd.html

http://backtrax-records.co.uk/floydboots/

http://www.geocities.com/cgwhitman2/trading.html

http://www.roio.radzionkow.net/roio.htm

http://furryanimal.endoria.net/Roio/index.html

http://www.asahi-net.or.jp/~cm3k-iitk/index.htm

http://xoomer.virgilio.it/saravidoniguidoni/

http://digilander.libero.it/pinkside/scacco_matto.htm


RoIO ARTWORK:

http://www.floydart.cjb.net/

http://utopia.knoware.nl/users/ptr/pfloyd/coverscan/cover_scan.html

http://www.hoho.cz/roio/artwork.htm

http://www.geetarz.org/reviews/pinkfloyd/

http://www.hokafloyd.com/Bookmark.htm

http://pinkfloyd.nosnam.com/gallery/albums.php


MD5 FINGERPRINTS ARCHIVE:

http://www.sirilic.com/pinkfloyd/home.htm


ETICHETTE:

http://www.infloydwetrust.com/

http://www.freerangepigs.com/flash_intro.html

http://www.harvested.org/

http://web.telia.com/~u73901526/hho/hho.htm

http://cochonproduction.chez.tiscali.fr/indexuk.html

http://home.earthlink.net/~patboie/jstbd.html

http://www.flupe.com/molm/molm.htm


PROGRAMMI UTILI FREE & GUIDE:

http://www.shns.net/software/index.asp

http://www.furthurnet.org/guyforget/shnfaq.html

http://wiki.hydrogenaudio.org/index.php?title=Lossless_comparison

http://www.md5summer.org/

http://www.research.umbc.edu/~hamilton/shnfaq.html

http://www.bitburners.com/Software/Download/Audio_Software_and_Encoders/Nero_Audio_Plugins/orderby,2/page,1/



*CONCLUSIONI PROVVISORIE:

spero che questa mini guida vi risulti comprensibile ed utile per orientarvi nella giungla dei RoIO.
anche se ho trattato esplicitamente argomenti tipo difetti ed elaborazioni audio, le mie intenzioni
sono solo quelle di aprirvi un pò gli occhi e ci tengo a precisare che NON intendo affatto spingervi
ad improvvisarvi tecnici del suono e mettere mano alle registrazioni che ci sono in giro.
difatti quello del restauro sonoro è un lavoro tecnicamente molto complesso e che possono
mettere in pratica in maniera più o meno positiva SOLTANTO persone che abbiano una profonda
conoscenza (ed una certa esperienza pratica) del suono e dei suoi trattamenti.
inoltre vi debbo far notare che ad esempio scaricarsi un RoIO (soprattutto se già "sistemato") ,
elaborarlo e rimetterlo in giro è una pratica che NON E' ASSOLUTAMENTE AMMESSA nei
circuiti di scambio fra collezionisti altrimenti la "giungla" dei RoIO si trasformerebbe in breve
tempo in una palude...
pertanto se volete mettere online i vostri RoIO, dovete partire da delle fonti in vostro possesso,
oppure se proprio volete metter mano a qualche RoIO di quelli già in giro, lo potete fare solo per il
vostro ascolto personale senza far circolare in alcun modo copie "rimasterizzate" di RoIO esistenti.
ci tengo a specificare queste cose perchè se è vero che i RoIO sono delle registrazioni non ufficiali
(e pertanto fuori dalle regole) è anche vero che nei circuiti collezionistici vige un forte senso etico
ed ognuno è portato ad obbedire ad una serie di regole "non scritte" mirate al rispetto reciproco,
alla buona collaborazione ed alla trasparenza.

grazie per l'attenzione, Vinz.